La relazione che lega l’organo masticatorio e il sistema cranio mandibolare al sistema posturale è definita da criteri filogenetici, muscolo-connettivali, craniale e nervosi. La rivoluzione gravitazionale che porta al processo di ominizzazione si realizza attraverso l’uprighting che porta alla modificazione strutturale e funzionale del cranio, bacino e piede. La nuova posizione di raddrizzamento determina, attraverso il nuovo flusso di informazioni propriocettive, le attuali curve vertebrali. Il cranio cambia forma per rispondere alla bipedia, permettere l’orizzontalità dello sguardo e consentire l’ampliamento della fossa cranica anteriore per lo sviluppo dell’encefalo. Tutto ciò ha promosso attività superiori che hanno trasformato l’ “homo erectus“ in “homo Habilis“, ma ha introdotto una grande instabilità nel sistema posturale che si è trovato con una dimezzata base di appoggio. Il sistema cranio-cervico-scapolare attraverso le ATM è sede dei vettori che si oppongono o assecondano le necessità della postura sfruttando il peso della testa, mentre la bocca è lo “starter “ delle catene di flessione anteriori e la Dimensione Verticale diventa come un “ paracadute” che sospende il corpo. L’uomo alza lo sguardo per avere un migliore dominio del territorio, ma paga il prezzo della lotta contro la forza di gravità e utilizza i 2 vertici, testa e piedi per minimizzare il costo energetico dello sforzo. La testa controbilancia la caduta in avanti con la stabilizzazione del piano occlusale in corretta deglutizione e corretta dimensione verticale. Il piede sfrutta lo sbilanciamento in avanti con l’elica podalica per la propulsione attraverso lo svolgimento e avvolgimento del passo. Il flusso di tali informazioni discendenti e ascendenti trova nella stazione del bacino un centro di smistamento e compenso di forza vettoriali, mentre la colonna vertebrale riceve le informazioni recettoriali modificando le sue curve.
Le catene senso motorie miofasciali consentono il passaggio di informazioni tra i 2 poli visuo-podalici e sviluppano tutti gli elementi di adattamento e compenso degli errori recettoriali. La via di trasmissione degli adattamenti, dei compensi e dei blocchi del Ritmo avviene attraverso la fascia connettivale che trasferisce e smista le tensioni ai vari segmenti corporei per mantenere il nostro centro di massa all’interno del poligono di sostegno e quindi ci mantiene in equilibrio, se pur con un corpo interrotto, disallineato e frammentato nel ritmo.
Per raggiungere il ripristino funzionale dell’equilibrio dobbiamo prima indagare i recettori ( vestibolo, occhio, piedi, denti, propriocettori ), poi misurare l’errore e quindi promuovere la regolazione ( riprogrammazione posturale globale ). Il recupero della funzione occlusale ci porterà al corretto allineamento della cerniera occipite atlante epistrofeo e alla modificazione dell’appoggio podalico, così come è verosimile che modificazioni ascendenti possano migliorare l’appoggio occlusale per detensione delle catene muscolari di contrazione. La valutazione globale dei dati della riprogrammazione posturale e della riprogrammazione occlusale ci consentirà di operare un approccio sistemico sul riassetto dell’equilibrio di funzione e di struttura e di ottenere la scomparsa del dolore, l’allineamento dell’asse posturale, la modificazione dei parametri radiografici e il miglioramento dei parametri condilografici e stabilometrici.
Tutti gli organismi vitali sono in grado di organizzare i loro processi in senso Spazio/Temporale, cioè sono in grado di scandire il tempo e quindi posseggono un RITMO. Il ritmo biologico è intrinseco, pulsante e coincide con il corretto funzionamento del corpo e prevede l’armonizzazione delle strutture di supporto e la LIBERTA’ della funzione, che deve essere alternata, bilanciata, equivalente. Il ritmo posturale sarà coerente se ci sarà COORDINAZIONE, SIMMETRIA, ALTERNANZA, BILATERALITA’ e FLUIDITA’ delle funzioni dei vertici tra cui si gioca la partita dell’equilibrio: la testa e il sistema cervicale, il sistema occlusale e il sistema podalico. Compito del terapeuta è riconsegnare l’individuo ad un nuovo Ritmo posturale che sia sostenuto dalla correzione delle disregolazioni dei vertici, ridare nuovi engrammi motori alla visione, alla deglutizione, alla masticazione, alla dinamica del passo: sarà l’impegno di una moderna posturologia che esce dallo schema deterministico ed entra nella logica dei sistemi complessi.
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Autore:
Dr.ssa LINA AZZINI – Medico Chirurgo Odontoiatra
Laurea in Medicina e Chirurgia, specializzazione chirurgia maxillo-facciale – esperta manipolazioni vertebrali medicina manuale – osteopatia – MASTER of DENTAL SCIENCE
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