Quando parliamo di tape elasticizzato, facciamo riferimento ad un materiale con caratteristiche specifiche, riconoscibile anche dal potenziale utilizzatore finale, sia che provenga dal mondo dello sport che da quello riabilitativo.
La maggior parte degli utilizzatori di questo ādispositivoā, sia i professionisti che lo applicano che gli utilizzatori finali, lo chiamano Kinesiotape o Neurotape. In entrambi i casi, si tratta del nome di metodiche applicative. Naturalmente non mancano altri appellativi che in questi anni ho avuto modo di ascoltare in studio da parte dei clienti: straps, steps, stips, cerotti, strisce, scotch, fasceā¦
Tape elastico: caratteristiche e applicazioni
Nel 1987 il dottor Kenzo Kase realizza il taping elasticizzato, che diviene famoso al pubblico televisivo delle olimpiadi di Seul dallāanno successivo, dove si possono vedere i primi atleti che utilizzano questi bendaggi, completamente diversi rispetto ai bendaggi rigidi. La novitĆ introdotta infatti ĆØ proprio la caratterista meccanico strutturale del tape rispetto al bendaggio āclassicoā, ovvero la sua elasticitĆ ed adesivitĆ che permettono allāatleta di ricevere un supporto senza limitare eccessivamente la cinetica articolare e muscolo fasciale.
Se il tape elasticizzato nasce come āalternativaā al bendaggio classico per consentire agli atleti di tornare in campo prima e senza limitazioni meccaniche al movimento, servono tuttavia diversi anni prima che la sua diffusione diventi capillare in campo riabilitativo e sportivo. Soprattutto nel 2003, con il dottor David Blow, si comprendono le potenzialitĆ di questo strumento in una vastissima casistica, non solo riabilitativa ma anche sportiva:
- cicatrici
- linfedema
- ematomi
- tendinopatie
- traumatismi muscolari e articolari
- strokes e neuropatie
- lombalgie
- performance muscolo/fasciale
- stabilizzazione articolare
- propriocezione e ottimizzazione del gesto motorio
Comprimere o decomprimere?
Essendo il tape elastico una seconda pelle, di fatto puĆ² essere applicato su qualsiasi parte del corpo (purchĆ© priva di peli). Proprio le caratteristiche fisiche del nastro permettono di effettuare un ragionamento applicativo in funzione dellāobiettivo che vogliamo ottenere:
- elasticitĆ del 40% solo in senso longitudinale (0% in quello trasversale)
- collante ipoallergenico spalmato ad onda
- varie colorazioni, nessuna delle quali ĆØ indice di diversitĆ del tape (sono tutti uguali anche se di colore diverso!)
Ecco che, in aree corporee molto dense, con poca mobilitĆ dei tessuti piĆ¹ profondi, il nastro andrĆ applicato in modo decompressivo, mentre in regioni articolari instabili o da correggere meccanicamente, il tape potrĆ essere applicato in modo compressivo.
Nella foto sottostante, possiamo osservare un esempio applicazione decompressiva in un trauma alle dita della mano ridotto chirurgicamente: la decompressione del tape (le grinze che produce) sono indicative di unāazione decompressiva che crea uno spazio sotto cutaneo consentendo ai fluidi (linfatici e venosi) di poter meglio scorrere dentro i loro vasi. In questo modo si attiva un processo di riparazione piĆ¹ forte.
Lāapplicazione deve seguire dei principi ben chiari e sperimentati in questi anni in centinaia di migliaia di pazienti. Innanzitutto il principio della disposizione delle strutture anatomiche. Il nastro infatti segue il principale decorso di fascia, muscoli, tendini, vasi e nervi: in questo modo agisce in āparalleloā con queste strutture, stimolandone la normalitĆ funzionale.
Se invece il nastro decorre in senso trasversale rispetto alle strutture anatomiche, allora avremo un effetto compressivo, che al contrario riduce lāapporto ematico e linfatico contribuendo a congestionare lāarea in cui ĆØ applicato.
Lāanatomia del corpo ĆØ principalmente longitudinale, mentre le strutture che decorrono trasversalmente si trovano principalmente a carico del gongoli articolari (pelvico e scapolo-omerale-toracico)
In questa foto vediamo unāapplicazione (sconsigliabile) che non segue la disposizione delle strutture anatomiche e quindi crea compressione in molti punti. Anche la sovrapposizione del nastro crea compressione nellāarea sottostante.
Taping neuromuscolare e integrazione fasciale
La tecnica del Taping neuromuscolare puĆ² diventare un grande strumento nelle mani dellāoperatore fasciale, in quanto, applicando il tape nel modo corretto, ĆØ possibile mantenere unāinformazione propriocettiva e linfatica anche per diversi giorni dopo il trattamento, stimolando di fatto una risposta fasciale di rilascio. In questo modo il cliente puĆ² conservare le informazioni trasferite dalla fascia anche nel quotidiano.
Uno strumento semplice e di facile utilizzo
Proprio per le sue peculiaritĆ , il neurotape ĆØ facilmente applicabile, non invasivo, di facile gestione quotidiana da parte del cliente (puĆ² farsi la doccia e compiere tutte le attivitĆ in assoluta libertĆ ). I tempi di applicazione variano a seconda dellāarea in cui vogliamo applicare questo stimolo. PuĆ² comportare un paio di minuti per le applicazioni piĆ¹ semplici fino a diversi minuti per i casi che richiedono un ragionamento piĆ¹ complesso.
Naturalmente la capacitĆ di utilizzare correttamente il neurotape e di sfruttarne i molti vantaggi, richiede la conoscenza dellāanatomia e della fisiologia di base e la capacitĆ di fare il corretto ragionamento applicativo. E naturalmente una discreta manualitĆ che si acquisisce con la pratica.
Dott. Scienze Motorie
Stabilometria, Sport e Taping Neuromuscolare – 09/10 Maggio
Corso di formazione dedicato al taping neuromuscolare per il riequilibrio della postura, con particolare attenzione alla correzione e neutralizzazione propriocettiva dei piedi. Si impareranno le applicazioni di taping piĆ¹ adeguate in base profilo posturale del paziente.
Nello specifico le applicazioni principali del seminario: collo, sternocleidomastoideo, massetere, gran pettorale, addominali, ileopsoas, quadricipiti, flessori dorsali del piede. Il corso prevede specifiche sessioni pratiche, si consiglia abbigliamento consono alle prove in aula.
Il corso si distingue dai classici corsi di Taping perchĆØ si alternano sessioni di teoria e pratica di applicazioni con sessioni specifiche di oggettivazione strumentale per verificare gli effetti della stimolazione dal punto di vista neurologico. Lāevidenza scientifica ĆØ alla base del percorso valutativo e correttivo per rendere i discenti consapevoli del metodo e dare certezza sulla bontĆ delle applicazioni.
Quando: 09/10 Maggio 2025
Dove: Noale (VE) – Sala Corsi Attrezzata SPRINTIT
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